È il Byblos Art-Hotel, uno splendido hotel-galleria d’autore a Villa Amistà che la giornalista Paola Dezza su Il Sole 24 Ore definisce “Hotel con vista sull’arte”.
Effettivamente, a guardare la sua storia, sembra proprio sia così: realizzata sui resti di una residenza romana, Villa Amistà fu costruita in parte nel Quattrocento in stile veneziano dall’architetto Michele Sanmicheli, in parte nel Settecento dall’architetto Ignazio Pellegrini e ancora oggi conserva affreschi e reperti originali di entrambe le epoche, recuperati e restaurati.
Ma a rendere speciale questo hotel è stato soprattutto il coraggio e la passione per il bello – in tutte le sue forme – di Dino Facchini – fondatore del marchio Byblos – che, di concerto con il designer Alessandro Mendini, ha unito passato e presente attraverso la contemporaneità degli arredi e la presenza di pezzi unici.
La recente ristrutturazione dei bagni ha sancito la nascita di una collaborazione fruttuosa tra l’Hotel e Stone Italiana, scelta per vestire i rivestimenti e i top di questi ambienti.
Particolarmente originali sono i disegni che caratterizzano i rivestimenti delle docce, pensati per riprodurre le immagini del celebre rompicapo cinese Tangram; ogni figura è diversa dall’altra, ma tutte nascono nel laboratorio creativo di Stone Italiana che proprio per questi ha creato colori customizzati.
I dettagli della partnership li abbiamo chiesti ai protagonisti, per conoscere le sfumature creative direttamente dalla loro esperienza.
Ne è nata un’intervista doppia interessante e originale a Beatriz Millar – artista, pittrice, insegnante e curatrice dell’interior dei bagni – e a Roberto Dalla Valle – Presidente di Stone Italiana.
Beatriz, lei ha curato personalmente l’arredo dei bagni, mixando anche qui toni pop e forme plastiche allo stile più antico della Villa. Ha scelto di farlo affidandosi alla qualità Made in Italy del quarzo Stone Italiana, da 45 anni nel mondo delle finiture d’interni. Ci racconta come è nata la vostra collaborazione e cosa ha guidato la sua preferenza? Quali valutazioni di tipo estetico e funzionale?
Quando Dino Facchini mi ha chiesto personalmente di assumere la direzione artistica della ristrutturazione dei bagni del Byblos Art Hotel, non ho perso tempo e mi sono messa alla ricerca di un fornitore che sapesse interpretare i miei desideri e lo stile complessivo dell’Hotel.
Un mio collaboratore mi ha presentato la possibilità di Stone Italiana, per i suoi prodotti unici, preziosi e adatti a una struttura come questa.
Ero un po’ timorosa, perché avevo in mente l’idea di unire colori positivi, gioiosi, freschi, ma non trovavo chi effettivamente potesse realizzarla, senza ricadere in prodotti standard preconfezionati.
Quando ho incontrato Roberto Dalla Valle, la prima volta nel laboratorio di Zimella, i miei dubbi si sono dipanati in un istante.
Ha ascoltato attentamente la mia idea e poi ha esclamato: “stia tranquilla, noi possiamo fare tutto!”.
Da un disegno preparatorio mio, Stone Italiana ha saputo propormi i colori che desideravo vedere: una prova dopo l’altra ci ha fatto centrare l’obiettivo in tempi brevissimi.
Roberto, quali sono i tratti del progetto che l’hanno conquistata?
Ricordo ancora quando ho incontrato Beatriz e Dino Facchini nel nostro laboratorio la prima volta. Erano un po’ titubanti e io ho cercato di rassicurarli fin da subito.
D’altronde questo è il lavoro che faccio da 45 anni e non ho mai avuto paura di buttarmi in nuove avventure. Questo progetto poi mi interessava particolarmente, per la stima che ho nei confronti di Dino e per il grande pregio dell’Hotel.
Ho deciso di seguirlo personalmente: io e i miei “ragazzi” abbiamo trascorso ben 20 giorni in laboratorio per sperimentare, correggere e provare ancora, fino a raggiungere i colori desiderati.
A un certo punto Beatriz si è fidata – e quindi affidata -: da lì è partito il nostro viaggio.
Beatriz, quali sono stati secondo lei i punti di forza della collaborazione e quali i plus del materiale Stone Italiana?
Ce ne sono tanti, ma una cosa in particolare mi ha affascinata nel lavorare con loro: nonostante producano materiale per aeroporti, ristoranti, negozi, grattacieli, metropolitane in tutto il mondo, quello di Stone Italiana è un lavoro artigianale che riflette lo stile Made in Italy.
Cura del dettaglio, ricerca, eleganza, stile.
E poi la resistenza del materiale, fondamentale per me! L’Azienda mi ha dato questa sicurezza: abbiamo creato un bagno che dura nel tempo e che non si deteriora con l’uso quotidiano o con l’acqua che bagna ogni giorno i mobili e gli spazi del bagno.
In un tempo in cui è tutto “fast” (fast fashion, fast food, super fast) è necessario ripensare ai nostri investimenti: scommettere su un prodotto che ha lunga vita significa scegliere il meglio non solo per noi, ma anche per il nostro ambiente.
Dalla Metro di Dubai a quella di Napoli, all’aeroporto Schiphol di Amsterdam, alle boutique dei grandi marchi di moda tra New York, Asia e Europa. E ancora centri commerciali, ristoranti, progetti residenziali internazionali. In tutto il mondo il prodotto Stone Italiana vince e convince.
Roberto, qual è il segreto, dopo 45 anni di storia nel mondo dell’arredo?
Se non avessi la passione che mi sento addosso non sarei qui!
Ho 80 anni, ma io mi sento sempre giovane.
Come dico spesso ai miei collaboratori: “finché abbiamo testa e gambe…possiamo correre!”.
E poi abbiamo ancora tante idee da portare sul mercato…